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venerdì 21 novembre 2014

il nuovo albero


Ieri sera, passando per la piazza dell'Alberone, ho trovato la sorpresa che era stato piantato un  nuovo, bellissimo leccio al posto di quello che purtroppo era crollato a causa del maltempo.
Erano giorni che la zona in cui sarebbe stato messo era sottoposto a lavori di bonifica, e vederlo ora nel suo splendore, mentre la gente partecipava alla sua presentazione ufficiale al quartiere di cui l'albero è simbolo, beh mi ha fatto piacere.
Certo, un Leccio di 150 anni espiantato da altrove e messo qui' credo faticherà un po' ad attecchire (si parla di 2 anni) ma come aveva fatto quello piantato nel lontano 1986 sicuramente ce la farà anche lui.
La gente poi lo ha accolto con tale affetto....so che le piante sentono molto anche i sentiment di chi le circonda.

E intanto io...mentre avvengono queste cose mi do da fare con l'uncinetto come non mai.
Anzitutto ho comprato su ebay questo tricotin a manovella, sto aspettando che mi arrivi per iniziare dei lavoretti che ho in mente.



e intreccio una fitta rete a punto basso per rivestire faticosamente questa ciambella di polistirolo per farne la nuova e specialissima ghirlanda di benvenuto per le imminenti Feste.
Una richiesta precisa fattami da mia mamma.
Un regalo per lei, quindi.
Sto scatenado la fantasia, voglio che diventi qualcosa di super specialissimo.


Vediamo cosa riusciro' a creare!
Una volta finito, di certo ne portero' la foto qui' nel blog.
Restate in contatto!

lunedì 10 novembre 2014

alberone: affettuoso lutto di un quartiere



Stamattina sono andata a vedere il danno terribile che il fortissimo temporale ha arrecato ad una piazza a cui sono molto affezionata.
Il Leccio che fu piantato nel 1986 a sostituire l'enorme albero che dava il nome alla piazza stessa e al quartiere non c'è piu', abbattuto dalla furia del vento e dalla pioggia che è caduta con una violenza inaudita.

Fu voluto fortemente dalla gente del quartiere alla morte del primo Alberone, deceduto a causa, dicono, dell'età ma secondo me era malato..) 
Comunque..ora anche questo bellissimo, frondoso albero non c'è più e la gente lascia al poco che resta del suo possente tronco chi una poesia, chi una targa, chi una rosa rossa.



Si fermato in tanti a contemplare quel pezzo di legno, a parlare dell'accaduto, a condividere il dispiacere e l'amarezza per l'amico perduto.
Quell'amico silenzioso che abbracciava tutti senza chiedere nulla in cambio, che dava tanta allegria con il suo verde colore e frescura con le sue fronde.




Per chi abita in quella zona era un simbolo, e di certo verrà sostituito con un nuovo albero ma...fino a venerdì, quando verrà tolto il tronco e l'albero sostituito, continuerà il ricordo e chissà, probabilmente altri porranno ai piedi di quello che è stato un Leccio, qualcosa che testimoni l'affetto che questo evento ha risvegliato.
Proprio vero: ti accorgi di quello che hai quando ti viene a mancare all'improvviso.

giovedì 6 novembre 2014

fare la differenza

Ieri sera ero sul ponte ferroviario, stavo andando a casa dell'ultima paziente della giornata, quando incrocio un bambino di circa 6 anni che correva con un razzetto.
Poco piu' indietro, la madre.
Capelli appena fatti, gonna ben sopra il ginocchio, tacchi a spillo, mani e braccia occupate dalle punte di carta che danno alle botiques.
Subito inquadrata.

Urlava al figlio "No Luca, non ce la puoi fare, ti dico che non puoi!" e il bambino ovviamente non la sentiva nemmeno.
Ho realizzato che stava andando all'incrocio da me appena superato, per ATTRAVERSARE LA STRADA PRIMA CHE IL SEMAFORO TORNASSE ROSSO.
Rendermi conto e bloccare il ragazzino è stato un attimo.
Me lo sono trovato inchiodato davanti alle mie mani, perplesso.

La madre l'ha raggiunto un attimo dopo, fuori di se' come un balcone e paonazza per il fiatone.
Deficiente...ma molla quelle cazzo di buste e placca tuo figlio, che stava finendo in tragedia!

Sono tornata a casa tutta soddisfatta, anche se la madre non mi ha detto nulla (per me manco si è accorta che qualcuno le aveva salvato la giornata): è bello sentire di aver fatto la differenza, per una volta!

Ho pensato anche a quel poveraccio che l'avrebbe messo sotto: 
chissà, forse quel gesto di prontezza ne ha salvate sue, di giornate.
Avanti così quindi: ogni giorno un'avventura, ogni giorno qualcosa da ricordare.
Ho ricominciato anche a riscrivere il mio diario cartaceo, da quando è nato mio nipote Alessio.



Già..Alessio, che ho preso in braccio per la prima volta proprio ieri sera al ritorno a casa.
C'era la truppa al completo, con papà che aveva preparato le sue fantastiche crepes.
E' stata una risata: quel cosarello, appena l'ho preso in braccio, mi ha scrutata in faccia, ha sostato il capino e mi ha fatto uno sguardo sospettoso stile Arnold quando diceva la famosa battuta "Che cosa diavolo stai dicendo, Willis?"


E la cucina è esplosa delle nostre risate!
Sembrava una scena di "senti chi parla"!
Quel bambino sarà un piccolo simpatico vulcano, quando crescerà: ci scommetto.