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sabato 7 febbraio 2015

amore e dolore (dedicato a Betta e Gaia)



Quando si prende in famiglia una bestiola da amare e proteggere, non ci si pensa mai.
Eppure avviene, puntualmente.
Avviene sempre.
E quando avviene, strazia tutto: cuore ed anima.
Ci si piega in quattro come un origami, schiacciati dal peso di un immenso dolore che neppure le grida, neppure copiose lacrime possono esprimere.
E vogliamo proteggere i nostri bambini da questa orrenda, spaventosa esperienza che pero', prima o poi, anche loro, nostro malgrado, dovranno fare.

Io l'ho vissuta.
Come tutti, anche io ho avuto modo di pagare il prezzo dell'amore.
Ed è stato amaro, terribile.
E' stato pieno di risentimento.
Cel'avevo con dio, che aveva permesso al cancro di intaccare il corpicino della mia angioletta a righe, il mio adoratissimo "violino in pelliccia".
16 anni di coesione avevano trasformato nel nostro duo in qualcosa che solo Dio poteva separare.
Ed aveva scelto di farlo tramite una malattia, tramite una scelta che ho DOVUTO fare.
Solo io, la sua compagna per la vita, ho dovuto e potuto dire al dottore di farle quell'odiata puntura.
Mi è sembrato di tradirne la sua fiducia. l'essenza del nostro essere amiche.
Ora so che non è cosi'.
Dopo anni di riflessioni, anni che mi sono serviti anche a trasformare quell'immenso, straziante dolore in dolcissima, calda nostalgia, sono arrivata a credere fermamente che Milu' ora sappia perfettamente che non potevo fare, mio malgrado, una scelta diversa.
Il suo corpicino era già tiepido e lei stava lottando per restare viva da una settimana, prigioniera di un corpicino anziano che proprio non voleva saperne di riprendersi.
Anche i reni avavano ceduto.
Sul ponte dell'Arcobaleno lei di certo lo sa.
Se cosi' non fosse, non mi avrebbe indirizzato Puffo, questo tesorino che sono certa sia il suo erede.
Noi siamo stati la di lui salvezza, lui è stato il balsamo dei nostri cuori in frantumi.

Quando si paga il dazio del dolore si ha paura di provarlo di nuovo, e ci vuole molto coraggio e un immenso amore per dire "voglio riprovarci", accettare un'altra coda in famiglia.
Qualcuno un giorno mi disse che non c'è modo migliore per imparare e cavalcare, di quello di tornare subito in sella una volta disarcionati.
La nostra è una cavalcata del cuore, non dimentichiamolo.
Questi angeli, che quando cambieranno corpicino passeranno dalla coda alle ali, ci chiedono solo amore e protezione.
Lo stesso amore e protezione che un giorno daranno a noi vegliendoci da lassu'.
E un giorno si ritroveremo tutti, e li riabbracceremo stretti all'anima per l'eternità.
Io ci credo.
Ci credo veramente.
E ho una storia personale che me lo conferma.
Loro non ci lasciano mai.
MAI.