Ieri sera sono stata al ristorante a mangiare il pesce, in occasione del compleanno di Paola, una nuova potenziale amica che ho aiutato, trovando casa per una graziosa e sfortunata gattina, ed il suo gruppo.
Li' ho ritrovato una ex collega che per un breve periodo ha lavorato presso il call center dell'agenzia teatrale in cui mi sto dando da fare dallo scorso novembre.
Lei mi ha fatto un po' di confidenze, sfogandosi anche sul motivo che l'ha portata a lasciare di punto il bianco il suo desk.
Non voglio scrivere cose che non mi riguardano, diciamo che da brava mamma sembra molto presa dall'ansia per uno dei due figli che fatica a trovare la sua propria strada.
Un po' come me, che a forza di rincorrere diplomi e diplomini mi sono trovata a 50 anni ancora in casa con uno stipendio inesistente.
Ma lui no, questo ragazzo è giovane...e deve solo essere sostenuto perchè trovi LA SUA di strada, senza essere costretto dalle aspettative dei genitori a fare scelte di cui non si sente affatto attratto.
Essendo molto credente, ho detto alla mia collega che sarà Dio a indicare al ragazzo la rotta da seguire, costringerlo a fare studi che non lo attirano affatto lo rallenta soltanto.
Non siamo tutti fatti per fare gli architetti, i medici e e gli avvocati per fare soldi a palate.
Magari lui è nato per fare il meccanico...che comunque è un mestiere che permette di campare senza impazzire.
Lo so perchè se cosi' non fosse non ci sarebbero cosi' tante botteghe in giro, tutti cercherebbero altro.
L'ansia di questa mia conoscente le stringe il cuore fino alle lacrime, ed io vorrei rincuorarla ma non sono la persona piu' adatta.
Se potessi le direi di mandare il ragazzo dallo psicologo per permettergli di capire quale direzione si sente di prendere, verso quale strada si vuole avviare...ma non sono io a doverglielo dire.
Quanto mi dispiace...
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