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sabato 30 luglio 2016

Freccia, il rondone precipitato

Ieri mattina mio padre mi ha telefonato tutto preoccupato.
"Puoi raggiungermi?" mi fa "Non so cosa fare"
Mi spiega che aveva raccolto un rondone caduto e che non riusciva a farlo ripartire.
Gli dico di fare la piattaforma con le mani e di accucciarsi, qualosa il piccolo dovesse sbagliare manovra e cadere di novo a terra, nel frattempo, avendo terminato col mio ultimo paziente,  mi sono incamminata per raggiungerlo.

Dopo un attimo mi richiama: "Questo non vola, anzi, si è accomodato!" ride.

In  circa mezz'ora sono arrivata da mio padre, che aveva questa deliziosa creatura aggrappata alla spalla.
L'ho presa in custodia con delicatezza e lei... invece di aprire le alucce, mi fa SHAKE SHAKE con la codina e si sistema comoda al centro della mia mano.
Partiamo alla volta dello studio del mio veterinario di fiducia.

Durante il tragitto le ho parlato, l'ho carezzata, l'ho difesa dal Sole delle ore piu' calde e me la sono fatta a piedi per non farle prendere uno spavento.
Quale rondine (o rondone che sia) ha mai preso la metropolitana?

Alla fine il dottore è stato in grado di darmi l'indirizzo preciso del centro recupero fauna selvatica gestito dalla LIPU.
Mi ha detto di portarcelo il prima possibile, perchè il piccolo ha bisogno di mangiare almeno ogni 4 ore e di certo dopo la craniata presa aveva bisogno di cure specifiche che lui, ha ammesso, non si sentiva in grado di dargli.
Viva l'onestà.
Cosi' mi sono incamminata, stavolta con il rondone in una scatola piena di buchi fornitami dal veterinario, verso casa.
Sono passata a prendere del macinato per dare da mangiare al piccolo scalpitante ospite (che proprio non ci voleva stare, chiuso in una scatola) e poi l'ho portata a casa.
Ho salutato tutti rapidamente e mi sono chiusa in bagno per nutrire l'ospite che pero' proprio non voleva saperne.
Sono riuscita a dargli appena tre o quattro briciole di carne macinata, ma si ribellava cosi' tanto che non me la sono sentita, di insistere oltre.
L'ho rimessa nella scatola e ho permesso a Puffo di annusne l'esterno, facendo bene attenzione che non la potesse aprire. Poi, quando il micio si è placato ho messo la scatola sul tavolo in camera mia e ho chiuso la porta per andare finalmente a mangiare anche io.
Quando sono tornata in camera, poco dopo, mi ha preso un colpo!
La scatola era APERTA e il rondone, che il mio compagno ha avuto la bella idea di  chiamare Freccia, era SPARITO!


 Che colpo!
Sono andata a vedere Puffo: dormiva beato sul letto matrimoniale.
Incredibile: c'è un pennuto per casa e lui si sazia annusandone l'esterno della scatola di trasporto... non smettero' mai di sorprendermi, con questo micio.

Insomma....ho spostato tutto, sollevato tutto, cercato dappertutto finchè mi sono girata e me lo trovo li', per terra accanto alla porta finestra, che si gode il Sole.
Vedendomi, inizia a camminare con le ali aperte cercando di nascondersi.
Chiaro che fosse in un forte stato confusionale, povera creatura.
L'ho raccolta e coccolata, l'ho calmata, le ho fatto sentire tutta la mia tenerezza.
Gli uccelli non si accarezzano come facciamo noi, ma era evidente da subito, che la mia mano che le passava sul dorso e sulle ali le davano piacere.


Subito dopo aver mangiato, io e mio padre siamo saliti in auto e siamo partiti alla volta del centro recupero fauna selvatica gestito dalla LIPU.
Si trova praticamente accanto allo zoo cittadino.
Li' mi hanno detto che Freccia ha solo 3 settimane, e che non coordina i movimento probabilmente a causa del fatto che con la caduta ha riportato un trauma cranico.
Cribbio, so bene come ci si sente.... se ci ripenso mi vengono i brividi.

Un po' mi spiace sapere che non sapro' mai come finrà la storia di Freccia, ma sono certa che li' faranno tutto il possibile per fargli riprendere il volo.
E' adorabile, e spero un giorno di federla sfrecciare e garrire felice insieme ai suoi simili.
Se lo merita, povera anima.

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