Se ne parla quasi sottovoce, quasi con paura, trasformando questo dubbio in un rumor che serpeggia per le strade e in ogni casa.
Si pensa che, di questo passo, con la gente che ad ogni scusa (una tra tutte la tua squadra di pallone preferita che vince un altro inutile trofeo), per fregarsene del rischio e assembrarsi in massa a festeggiare e regalare al COVID 19 altro terreno fertile in cui sguazzare felice.
Se ne parla mentre si fa sempre piu' fatica a respirare con queste mascherine in faccia mentre l'estate è arrivata in tutto il suo bollore, mentre già si sognano le vacanze.
E io ascolto queste voci e penso che l'Italia rischia il botto solenne, e la Natura spera in un altra bella boccata d'ossigeno con gli umani fuori dai coglioni per un po' di mesi senza pensare, senza sparare a qualunque creatura respiri, a imbrattare in giro.
Non so se voi ricordate ancora la bellezza infinita delle città libere da noi umani, la meraviglia nel sapere che nelle fontane c'erano le paperelle e nei porti nuotavano increduli i delfini.
Questo è il porto di Anzio, che io conosco da 47 anni come pieno di cartacce, e con le acque melmose in cui vedevo sorpresa nuotare qualche pesciolino.
Io non so cosa sarà di noi con l'arrivo dell'autunno, tra qualche mese, ma so che in Italia il COVID è ancora in circolo e che con l'estate molti asintomatici prenderanno i treni per il sud per passare le vacanze in famiglia.
E portando anche qui' il virus che per 3 mesi abbiamo tutti combattuto stando giornate intere e uscendo solo con guanti e mascherine d'ordinanza, dipingendo arcobaleni e cantando dai balconi e dalle finestre da cui fare magari anche sventolare la bandiera tricolore per farci coraggio a vicenda.
Andrà tutto bene?
Staremo a vedere, per ora l'essere umano sta mostrando solo di non avere capito un accidente e di seguire solo la propria indole egocentrica e arrogante.
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